Anche se non è impossibile ottenere un prestito da una banca thailandese come straniero, è difficile e improbabile che venga accettato indipendentemente dalla durata del soggiorno nel Regno o dallo stipendio mensile che porti a casa.
Ma ci sono comunque delle opzioni. Diamo un’occhiata.
La prima è guardare a una banca come UOB o Bangkok Bank, che hanno filiali all’estero, e richiedere un mutuo in USD per poi trasferirlo in Thailandia. L’inconveniente di questo metodo è che si pagheranno tassi di interesse più alti e spesso bisogna versare un acconto di circa il 50%.
La seconda è considerare di ottenere un prestito dal proprio paese di origine. Con prezzi dei condomini a partire da circa 1 milione di baht, potrebbe essere possibile ottenere un prestito o ipotecare nuovamente un’altra proprietà che si possiede. La probabilità di essere accettato dipende dalla tua storia creditizia, ma è una scelta possibile con la maggior parte delle banche che coprono fino all’80% del valore stimato della proprietà.
L’opzione finale praticabile è parlare con il costruttore e vedere se l’acquisto a rate è una possibilità. L’acquisto a rate funziona con pagamenti regolari che raggiungono l’importo finale, a quel punto il condominio viene registrato a nome dell’acquirente. Questo significa che, in teoria, si sta affittando la proprietà fino a quando tutti i pagamenti non vengono effettuati.
Tieni presente, però, che tutti i pagamenti devono essere inviati dall’estero e al momento della registrazione della proprietà, sarà necessario ottenere prove di tutte le transazioni. Ad esempio, un ingegnere straniero che lavora nell’industria del gas in Thailandia verrà pagato nella propria valuta locale e potrà quindi inviarla in Thailandia su base mensile o trimestrale al costruttore.
Inoltre, potresti essere in grado di ottenere un prestito se hai lo status di residente permanente o hai un garante thailandese benestante con una lunga storia presso la banca.
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